I terreni agricoli sono uno straordinario sistema vivente. La loro fertilità, è strettamente connessa alla capacità di ospitare la vita: accogliere e sostenere, cioè, la presenza di piante, animali e microrganismi in modo duraturo. In diverse zone del mondo, Italia compresa, terreni con tali caratteristiche sono sempre più rari, anche a causa dell’uso eccessivo di sostanze chimiche in agricoltura. I risultati sono prodotti agricoli ed ortofrutticoli di scarsa qualità, ma soprattutto un danno incalcolabile all’ecosistema. Per rimediare a tutto questo è stato necessario trovare soluzioni adeguate, che da un lato rendessero i terreni permeabili all’aria e all’acqua e, dall’altro, scongiurassero effetti dannosi sulle specie di organismi terricoli e sulla biodiversità. «La nostra missione – spiega Giovanni Tancredi, presidente di “Agriges” – è di ridare ai terreni la massima fertilità. Oggi si parla tanto di “stanchezza dei suoli”, nostro obiettivo è di fornire agli agricoltori la soluzione più efficace ed innovativa».
In Agriges la parola d’ordine è “innovazione”. Fiore all’occhiello della società è il suo laboratorio Ricerca&Sviluppo, evolutosi negli anni anche grazie alle fattive collaborazioni con prestigiosi centri di ricerca ed università, che le hanno permesso di sviluppare, sperimentare, produrre e commercializzare una gamma completa di prodotti di eccezionale qualità, innovative soluzioni ed avanzate tecniche di applicazione in campo. Tratto caratterizzante della società è lo sviluppo di strategie di fertilizzazione alternative mediante l’utilizzo dei cosiddetti Bio-effectors, basati su microrganismi viventi e composti attivi naturali.