Il Bue Apis è l’aglianico del Taburno all’apice della piramide dei vini del Sannio. Prodotto dalla Cantina del Taburno rappresenta, per l’intera vitivinicoltura sannita, l’etichetta che più di altre ha catturato l’attenzione di enologi, sommelier e guide specializzate, grazie al riconoscimento “Tre Bicchieri Gambero Rosso” assegnatogli nel 1999. Parliamo di un vino strutturato, di colore rosso porpora, dall’odore che ricorda le more ed il ribes nero, mentre al gusto è pieno ed equilibrato con tannini fusi ed un finale lungo di caffè tostato, tabacco e spezie. Ideale sorseggiato in abbinamento con carni rosse, selvaggina o formaggi e salumi tipici.
Viticoltori nell’area della Doc e DOCG Taburno
A riportare in vita l’antico vitigno è stata la Cantina del Taburno. All’atto della sua fondazione (oggi associa circa 300 piccoli viticoltori) per modernizzare la coltivazione della vite del comprensorio, ha dato vita ad una ‘ristrutturazione’ dei vigneti, passando dalla coltivazione a raggiera, con filari molto ampi in mezzo ai quali si coltivava anche grano o legumi, alla coltivazione a spalliera, che rende meno prodotto ma a tutto vantaggio della qualità. Per lasciare testimonianza dell’antica presenza dell’aglianico alle pendici del Taburno, rimase tal quale solo una vigna autoctona, ubicata in contrada Pantanella. È appunto da questi vitigni ultracentenari che è stato ricavato il clone originario dell’Aglianico: l’aglianico amaro. «È da questa vite che è nato il Bue Apis: una vite che esprime la peculiarità di generare pochi grappoli, ma con caratteristiche uniche ed inimitabili. Il Bue Apis – afferma il Presidente del Consorzio, l’Avv. Fernando Bianco- è la dimostrazione che anche nel Sannio possiamo produrre vini di grande qualità».