Il settore delle investigazioni è tra quelli che più di altri si sono evoluti con l’introduzione delle tecnologie digitali. A fare da apripista ad una nuova generazioni di strumenti d’indagine investigativa è stato il localizzatore GPS, seguito da microspie e microtelecamere, registratori, localizzatori satellitari e ogni altro dispositivo connesso alla Rete. Ma a fare la differenza, resta pur sempre l’esperienza sul campo e la sua rete di relazioni nella ricerca delle giuste informazioni. Eugenio Sorice, consulente esperto in strategie investigative, è tra questi. “Le indagini investigative mirano a tutelare innanzitutto i diritti del cliente e ad ottenere informazioni che permettano di conoscere ed interpretare correttamente fatti e avvenimenti”.
Tutela e protezione di imprese e persone
Professione Detective
L’Intelligence delle fonti aperte
L’evoluzione inarrestabile delle reti cellulari e la contemporanea diffusione dei sistemi Wi-Fi hanno permesso alle persone di accedere ad Internet da qualunque luogo, per inviare o ricevere messaggi, notifiche, postare sui social media, utilizzare applicazioni, scambiare informazioni, consultare mappe, registrare video e audio, scattare foto, leggere codici a barre, analizzare database. Col nostro accesso alla Rete, a volte inconsapevolmente, ognuno di noi genera una enorme massa di dati e informazioni. Nasce da qui il crescente ricorso alla cosiddetta intelligence delle fonti aperte, la più rapida a dare specifiche risposte a precise domande: ricercando, incrociando, verificando ed elaborando ogni accessibile informazione, ovvero consultabili da chiunque ma non per questo analizzate e utilizzate. È questo il compito del detective al passo con i tempi, capace di estrapolare dal Web le informazioni necessarie all’indagine e renderle impiegabili in ambito processuale.