“Così come per lo scrittore più raffinato la parola ha la forza evocativa memoriale, anche il pittore, attraverso il segno che imprime sulle tele, rievoca mondi nascosti nel substrato dell’inconscio. Leonildo Bocchino, attraverso una immaginaria quanto originale ed armonica commistione di “suoni e colori”, fa rivivere una delle più affascinanti civiltà di tutti i tempi, quella etrusca. Con le sue opere testimonia ancora una volta come la grande Arte diventa Storia e come la Storia possa oggettivarsi nella grande Arte”. Colori… e musica. L’arte come il frutto di un insieme di suoni e colori, di un connubio felice tra sensazioni ed emozioni. “Se la tavolozza di un pittore si arricchisce dei colori sonori. Se la musica di grandi compositori ispira pennellate e spatolate. Nascono così tele dipinte con la prima e la seconda delle Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o con l’Allegro, il Largo e il Rondò alla polacca dal «Triplo Concerto per violino, violoncello e pianoforte» di Beethoven”.