Siamo alle porte delle smart city «avanzate», le prime città intelligenti gestite da algoritmi ideati da menti brillanti. E pensare che la PA ancora non possiede una banca dati ‘unica’, dove Enti e Istituzioni dialogano tra loro con zero stress per il cittadino. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) è l’occasione unica e irripetibile per progettare e pianificare interventi orientati alla crescita tecnologica e all’avanzamento digitale del Sistema Italia. Solo così sarà possibile recuperare il ritardo temporale e il divario tecnologico accumulato finora. Sui territori, il compito di attivarsi e manifestare interesse verso ecosistemi d’Intelligenza Artificiale avanzati è affidato ai Comuni. Chi li rappresenta, dovrà considerare che le innovazioni hanno tempi di vita brevissimi, che mal si conciliano coi tempi della burocrazia: ciò che oggi è considerato avanguardia, in questi ambiti può diventare velocemente… obsoleto.
Diventa dunque indispensabile affidarsi a competenze in grado di orientare le scelte strategiche verso progetti e tecnologie di sicuro avvenire, capaci di monitorare ed analizzare dati riguardanti edifici e luoghi pubblici, infrastrutture, strade e ponti, acqua, gas ed energia. Ci riferiamo a piattaforme software che interagiscono con le singole attività quotidiane di ognuno di noi, generando una massa di dati – raccolti dai dispositivi connessi e dai sensori posizionati nei diversi contesti urbani – che rielaborati da algoritmi ideati allo scopo, permetteranno la gestione in piena efficienza dei sistemi automatizzati, di mantenere il perfetto funzionamento di servizi essenziali e di rispondere, al contempo, ad ogni tipo d’esigenza da parte del cittadino-utente. È il modello ideale di smart city per i piccoli centri e borghi storici delle arre interne del Belpaese, che può vedere la luce solo nelle Università italiane, senza dover importare o clonare soluzioni concepite all’estero.
È arrivata l’ora d’investire sui giovani talenti, validi e fortemente motivati, che con l’attivazione del PNRR hanno l’opportunità di mettere a frutto le competenze accademiche acquisite in Italia e lanciarsi nella sfida di questo tempo, ovvero rigenerare le città, adottando i principi dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale come leve strategiche per progredire: energia da vento e da sole, ecologia senza rifiuti, economia con zero emissioni in atmosfera. “Le cose difficili si fanno, quelle impossibili si tentano”, amava dire Leonardo Da Vinci.