Siamo nell’Alto Titerno, tra Faicchio e Cerreto Sannita. Qui il fiume scorre da sempre lungo pareti rocciose, dando forma a canyons spettacolari, oggi di forte attrazione per gli amanti di sport estremi. Per attraversare le gole del Titerno ci sono due ponti risalenti ai Romani, che portano il nome di due valorosi guerrieri: a Faicchio, ponte Fabio Massimo; a Cerreto Sannita, ponte Annibale. Il primo è un’opera d’ingegneria civile e militare. Eretto lungo un tratturo, il ponte rappresentava, per gli abitanti dei luoghi, la prima via di comunicazione tra le Valli e il massiccio del Matese.
Nei libri di storia si narra che durante la seconda guerra punica, il ponte fu attraversato dal generale romano Quinto Fabio Massimo, giunto fin qui per fermare l’avanzata di Annibale, il celebre condottiero cartaginese. Annibale si era spinto in questi luoghi interni della Penisola per nascondere il suo bottino di guerra, nel 216 a.C.. Per attraversare il fiume con i suoi elefanti, e raggiungere monte Cigno, fece costruire un ponte ad una sola arcata, utilizzando unicamente pietra del luogo. Storia… o leggenda? Nel 1951 vennero rinvenute, su monte Cigno, alcune monete in argento di epoca Romana, databili – appunto – al periodo storico della narrazione.