Vista in lontananza, la dormiente del Sannio assume una immagine decisamente affascinante, come a proteggere questo fazzoletto di terra. Parliamo del massiccio appenninico Taburno-Camposauro, formato da varie vette tra cui appunto il Taburno – la più alta, di 1.394 metri – Camposauro, monte Alto Rotondi, monte Sant’Angelo, monte Gaudello e monte Pentime. Dalla vetta del Taburno, una suggestiva terrazza sulla Valle Caudina, è possibile godere di un vasto panorama che comprende la cava del monte Tairano, nei cui pressi si ipotizza sia avvenuta – nel 321 a.C. – la battaglia delle Forche Caudine tra Romani e Sanniti. Un paesaggio suggestivo, non privo di emozioni, in qualsiasi stagione lo si visiti.
I suoi sentieri sono di forte attrazione, in particolare per coloro che praticando trekking. Lungo il percorso è possibile sostare in eremi e ruderi, come la Grotta di San Simeone, che conserva integri affreschi del 1600 o la grotta di San Mauro, l’antichissimo eremo di San Michele, risalente al IX-X secolo, o il monastero Longobardo di Santa Maria della Ginestra, la Casina Reale da caccia che i Borboni utilizzavano per ristorarsi durante le loro battute di caccia.
Tra le tante attività che si coniugano con la montagna, molte sono legate all’arte e alla cultura, allo sport e al tempo libero. Su tutte l’evento “Taburnia… foresta in concerto”, che richiama ogni estate visitatori da tutta Italia per assistere all’esibizione in alta quota di prestigiose orchestre di musica classica. Un’altra perla del luogo è la installazione artistica sul Monte Pizzuto ad opera del M° Mimmo Paladino, che ha impreziosito un serbatoio idrico, in un luogo di grande richiamo, perfettamente integrato col paesaggio circostante. Un’opera d’arte di gran pregio, ispirata al tema dell’acqua e della natura, ai suoi colori e ai suoi suoni. Da visitare.