Il pannello celebra l’arrivo dell’Imperatore a Roma nell’anno 107 d.C. La scena rappresenta la Triade Capitolina, Minerva, Giunone e Giove che offre a Traiano il fulmine quale riconoscimento della sua divinità. Giove con una folta e ricciuta barba e con capelli lunghi sormontati da una corona, che si adagiano sulle spalle nude, domina la scena. Il Padre degli dei è ritratto nell’atto di porgere a Traiano il fulmine, Traiano non è raffigurato. A destra, imponente, emerge Giunone, che regge con la sinistra lo scettro, simbolo del potere regale. A sinistra Minerva con il capo coperto dall’elmo e con la lancia nella mano destra. Sullo sfondo fanno da cornice altre divinità della religiosità romana: nell’angolo destro è Mercurio con il caduceo, la verga con due serpenti intrecciati simmetricamente e due ali aperte alla sommità, simbolo di prosperità e di pace. Seguono verso sinistra Cecere, Ercole e Libero, divinità protettrici dell’agricoltura.
Traiano, con toga riccamente panneggiata e scortato dagli immancabili littori, riceve tre mercantores, i mercanti, rappresentati con statura minore come si conveniva a gente comune. L’interpretazione è suffragata dalle figure delle divinità scolpite sul fondo della scena. La tre divinità, da sinistra, sono Portunus, Ercole e Apollo. La scena è collocata nel Foro Boario, la piazza dei grandi commerci di Roma e, perciò, rappresenterebbe il ringraziamento dei mercanti a Traiano per i benefici ricevuti. “BENEVENTO i monumenti… la storia” di Luigi Meccariello