Nel Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino di Montesarchio è conservato uno dei capolavori dell’arte magnogreca: il vaso di Assteas. Un cratere a calice a figure rosse, realizzato e firmato dal ceramografo Assteas, attivo a Paestum intorno al 350-330 a.C. Ritrovato in uno scavo clandestino a Sant’Agata de’ Goti nel 1978, finisce sul mercato antiquario e poi al Getty Museum di Malibù. Grazie alle indagini dei Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio culturale, nel 2007 viene restituito all’Italia, insieme ad altri reperti trafugati clandestinamente.
Al centro del vaso, appare su un toro bianco la bellissima Europa, la principessa fenicia di cui Zeus si innamorò. Per sedurla, il dio si trasformò in un elegante e possente toro, si lasciò accarezzare e quando la fanciulla salì sulla sua groppa, la condusse da Oriente a Occidente attraverso il Mar Mediterraneo, fino all’isola di Creta. Il mito è diventato il simbolo dell’Europa, che affonda le proprie radici in una storia millenaria, fatta di incontri tra culture diverse, abbracciate dal grande Mar Mediterraneo.